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| Un mondo di possibilità, anche con il pinguino | Man mano che velocità e capienza dei pen drive aumentano, si apre tutto uno scenario di soluzioni ed opportunità che fino a qualche tempo fa erano limitate o del tutto sconosciute.
Ad esempio i tempi sono ormai maturi per riuscire ad installare una distribuzione Linux su questi supporti senza troppi problemi e senza rinunciare a troppi pacchetti, grazie anche alla possibilità che ormai praticamente tutte le schede madri offrono, di avviare il sistema da una periferica USB.
| Il simpatico pinguino ormai divenuto icona di Linux | Nella prova del Gizmo! da 1GB ci siamo divertiti ad installare una versione "light" della distribuzione Fedora Core, ed a provarla per qualche giorno.
Non essendo predisposta per questo utilizzo, Fedora ha bisogno di qualche "ritocco"; tanto per cominciare l'installazione va eseguita in modalità expert, in modo da poter ignorare gli errori derivanti dai comandi per l'esecuzione di comandi che coinvolgono la parte "meccanica" di un hard disk, i quali, chiaramente, non esistono per un pen drive.
Inoltre 1GB è uno spazio piuttosto ridotto, quindi bisogna rinunciare ai pacchetti più importanti, nonchè ad X ed alle interfaccie Gnome e KDE.
Infine al primo riavvio dopo l'installazione ci si imbatte inevitabilmente nel primo "kernel panic", in quanto sembra che la velocità di caricamento del kernel sia troppo bassa; è necessario avviare la console di ripristino e ricreare una nuova immagine di avvio (il file initrd) in modo da adeguarlo alle caratteristiche del pen-drive.
Una volta fatto ciò sarà possibile utilizzare normalmente Linux.
Ovviamente una soluzione del genere ha ancora pochi ambiti di utilizzo, anche perchè, sebbene il tempo di accesso sia quasi nullo, la velocità di trasferimento (circa 6MB/s) è piuttosto bassa se confrontata con quella dei moderni hard disk. Altri vantaggi possono essere l'assoluta silenziosità e la resistenza a shock meccanici; si potrebbe anche pensare di tenere il pen drive così configurato come sicurezza nel caso in cui il disco fisso del notebook dovesse passare a miglior vita, in modo da poter continuare ad utilizzare il PC per controllare la posta o eseguire altre operazioni elementari.
Linux su pen drive è quindi una opportunità molto allettante, e non a caso stanno nascendo molte distribuzioni ottimizzate per questo scopo, capaci di funzionare occupando pochissimo spazio.
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